di bandane come ultimo trend, di reference di stile per questa primavera quasi calda e di consigli non richiesti vari ed eventuali.
Il segreto è: fregarsene di tutto. Ma non fraintendetemi.
Delle cose belle di questo lunedì mattina sicuramente c’è le primavera che forse, ma non diciamolo troppo ad alta voce, si sta iniziando a far sentire. E per una come me alla quale, il periodo autunno/inverno equivale quasi al letargo più profondo, fidatevi, questo non è cosa da poco, sopratutto per il mio umore. Un po’ come la sensazione di quando, nelle prime giornate estive o di fine primavera, ti ritrovi in vespa, con una sciarpa in testa per riparare i capelli dal vento, abbracciata dietro a un ragazzo quasi sconosciuto ma che in quel momento potrebbe benissimo essere l’amore della tua vita, e che, come tutto, solo il tempo e l’estate in arrivo saprà dire se era vero amore, o invece, il semplice annebbiamento dovuto da quel pizzico di leggerezza donataci in quel preciso instante. Ma ritorniamo a noi, che, dopo il mio pilates delle 6 e 30 del mattino, i miei 15 minuti di meditazione (quelli seri, da vera esperta, con la playlist di Spotify che mi guidava in sottofondo, altroché sciamano), dopo i miei due matcha latte, posso finalmente iniziare questo lunedì mattina facendovi il mio recap di cose varie ed eventuali che reputo voi dobbiate sapere per affrontare questa giornata ma forse anche questa stagione.
Come abbiamo potuto notare al Coachella, come ci insegna Hailey Bieber e ancor prima Rihanna, il nuovo trend della stagione prevede la bandana sopra i cappelli. Ora, ammetto che i cappelli non fanno troppo parte del mio essere (tranne il mio preferito di Linea Daria con scritta “gin tonic e vuoti di memoria” che trovo mi rappresenti al massimo, seguito dal quello con scritto “che sbatti le persone” sempre suo), ma le bandane quelle si, fanno proprio parte di me. Ne ho di vari colori, tra le mie preferite ci sono la blu e la gialla, da portare non necessariamente solo o al mare o in montagna, ma da indossare in maniera un po’ non curante, in città o in campagna, con un jeans wide leg, un tank top e sopra una camicia over, e magari anche un blazer perché si, l’unica soluzione per questo tempo che è più instabile di me e forse anche di voi, è il layering, o più semplicemente, il vestirsi a strati. La Birkenstock Boston come scarpa e si, ovviamente, la borsa di paglia (che ricordo si può mettere anche d’inverno, che rende tutto meno cliché e banale e molto più moda). Tra le mie preferite quelle di MUUÑ, ma anche nei mercatini di paese, sopratutto quelli di mare, se ne trovano di semplici, da abbellire con foulard ai manici e ciondoli vari.

Il look primaverile per eccellenza rimane la combinazione jeans e t-shirt bianca, o un tank top per chi, come me, non si fa mai scappare l’occasione di prendere sole, che sia durante i pranzi al mare, in giardino con gli amici o in una qualche terrazza in città. Ma non finisce qui, si parte sempre da una base pulita e semplice, per poi mettere in azione l’arte del layering. Allora via di camicie, e perché no, per le più freddolose o per la sera, anche il blazer. Sbizzarritevi nel mischiare colori (tip personale: mai troppo accesi) con irriverenza e altrettanta creatività. Giocate con gli accessori: anelli, orecchini e collane (io groupie accanita di quelle di GIÜRO che sanno ricordarci che dentro di noi rimane sempre il nostro lato bambino). Non posso mai smettere di ricordarvi che, nella moda, come in amore, la noncuranza, l’irriverenza e l’altrettanta creatività spesso portano a risultati belli e piacevoli. Di mode c’è ne sono tante ma la vera dote è il saper prendere i trend e farseli propri. Ciò che indossiamo definisce chi siamo agli occhi degli altri, definisce il nostro carattere ma sopratutto la nostra personalità, e, sarò onesta, ho sempre perseguito l’idea che, più che il bello per tutti o il conformarsi a ciò che agli occhi di tutti è sobrio e normale, il “essere una tipa / un tipo” sia forse il complimento più bello.

Quando parlo di fregarsene di tutto, non vorrei essere fraintesa, sia chiaro. E’ cosa bella e giusta non fregarsene di ciò che ci circonda, di chi ci vuole bene e del rispetto per le persone, gli animali e il nostro ambiente. Bisogna sempre, e ripeto, sempre, essere curiosi e rispettosi sia degli altri che di noi stessi. Ma ci sono volte, dove fregarsene, di cose futili specialmente, può renderci sereni, spensierati e magari farci pure divertire. Può farci uscire dalla nostra zona di comfort e può portarci a creare memorie che ci porteremo sempre strette nel cuore. E per chi, come me, è nei suoi vent’anni, quale età è migliore di questa per essere un pò egoisti e avere il privilegio di poter essere non curanti senza dover rendere conto a nessuno? Come il lasciare tutto, prendere e partire per il viaggio della vita, inseguendo un sogno nel cassetto, come rimettersi in gioco in amore come nel lavoro, senza avere la paura di fallire e fregandocene del “poi ti fai male”. I vent’anni sono quegli anni dove sembra che tutto sia di fondamentale importanza, quando alla fine l’unica cosa che importa è che, alla fine dei conti, dobbiamo rendere conto solo a noi stessi. Quindi, se vi fa felici, non pensateci troppo :)
E quindi io, noncurante se tutto ciò possa interessarvi ma fiduciosa del contrario, vi lascio una lista di cose molto carine ma non richieste:
La collana impronta di Atelier VM dove potete far incidere la zampa del vostro cane
I trucchi clean di Merit beauty, per ora non spediscono in italia ma per chi avesse amici negli Stati Uniti consiglio di farveli spedire
La collana Campo di Fiori di GIÜRO
I completi spiaggia parei e camicie di EightShop
Le t-shirt e i cappelli di Linea Daria
I prodotti per capelli di Virtue, io consiglio la linee Recovery e Full. Li trovate anche da Sephora
I completi pantalone e camicia di lino di Oysho. Ottimo rapporto qualità prezzo
Gli orecchini da vera “cool girl” di Hatenaire Studio